Petizione in difesa della Naming Authority Italiana

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La petizione è stata presentata alla riunione ministeriale di venerdì 20 dicembre. Grazie per la vostra collaborazione!

Nelle scorse settimane lo IIT-CNR, ente pubblico che svolge le funzioni operative di registro per i domini .it, ha deciso di eliminare unilateralmente il processo di creazione pubblica e democratica delle regole per la registrazione dei domini .it. Attualmente affidato alla Naming Authority Italiana, questo compito verrà delegato ad un indefinito "comitato interno" designato dallo IIT stesso. Il nuovo contratto per la registrazione dei domini è stato così modificato unilateralmente e deve essere firmato in tempi strettissimi (15 gennaio 2003).

Questa azione è stata giustificata con una presunta scarsa efficienza e responsabilità da parte della Naming Authority, mentre è stata accolta con molto favore da alcuni grandi operatori del settore, poiché semplificherebbe la crescita del mercato dei nomi a dominio senza neppure i pochi controlli attuali.

E' indubbio che le regole attuali debbano essere aggiornate, ma proprio per questo da oltre un anno era in corso un confronto con il Governo. A seguito della decisione dello IIT, la proposta allo studio è stata resa pubblica: essa affiderebbe la gestione del dominio .it e di altre risorse pubbliche della rete nazionale ad una "fondazione" costruita sul modello della RAI, con un consiglio di amministrazione di cinque membri di cui tre nominati dal Ministero, e con un comitato tecnico composto da dieci rappresentanti di vari Ministeri ed enti pubblici, contro quattro rappresentanti dei provider e solo due di non meglio identificate "associazioni degli utenti"; e questi ultimi sei membri non sarebbero comunque eletti, ma nominati indirettamente dal Governo stesso, per mezzo del Consiglio di Amministrazione e di associazioni da esso scelte.

Entrambe le proposte vanno nella direzione di "nazionalizzare" la rete italiana portandola sotto un maggiore controllo del Governo e degli interessi economici più forti, ed escludendo o rendendo marginali nel processo di amministrazione tecnica della rete le componenti indipendenti, quali i consumatori finali, i professionisti del settore, i piccoli operatori, con effetti negativi nel lungo termine sulla concorrenza di mercato e sulla libertà di espressione in rete.

Per queste ragioni:

  • ribadiamo l'inopportunità e l'illegittimità della decisione unilaterale dello IIT-CNR e chiediamo la sua revoca immediata;

  • ribadiamo il principio internazionalmente adottato secondo cui le norme di amministrazione tecnica della rete devono essere definite da organismi rappresentativi di tutta la comunità Internet locale, inclusi i provider/maintainer di qualsiasi dimensione, i professionisti che si occupano di Internet nell'ambito della propria attività, i clienti finali dei servizi interessati, e gli utenti della rete in generale, a garanzia della concorrenza di mercato e della libertà di espressione in rete;

  • chiediamo che questi principi vengano rispecchiati assegnando la gestione delle risorse pubbliche della rete italiana ad un organismo in cui la parte prevalente dell'organo normativo sia composta da rappresentanti della comunità, e che questi rappresentanti non siano nominati ma eletti da una assemblea che erediti il ruolo della Naming Authority Italiana, ad iscrizione non discriminatoria, secondo il principio "una testa, un voto";

  • chiediamo totale trasparenza da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di riforma, mediante la presentazione e discussione pubblica delle proposte in campo, e totale trasparenza nelle procedure che il nuovo organismo dovrà seguire;

  • sosteniamo l'articolato alternativo costruito rispettando i principi qui esposti ed allegato a questa petizione.

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